Vitamina D – Linee guida su prevenzione e trattamento dell’ipovitaminosi D con colecalciferolo
Guidelines on prevention and treatment
of vitamin D deficiency
S. Adami1 – , E. Romagnoli 2, – V. Carnevale2 – , A. Scillitani3 – , A. Giusti4 – , M. Rossini1 – , – D. Gatti1 – , R. Nuti5 , S. Minisola2
https://www.reumatismo.org/index.php/reuma/article/view/reumatismo.2011.129/510
Riassunto
RIASSUNTO La Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS) ha deciso di elaborare linee guida relative alla definizione dell’ipovitaminosi D e alle strategie di prevenzione e trattamento, riassunte nei seguenti punti:
• Il fabbisogno di vitamina D varia da 1.500 UI/die (adulti sani) a 2.300 UI/die (anziani, con basso apporto di calcio con la dieta). L’alimentazione in Italia fornisce in media circa 300 UI/die, per cui quando l’esposizione solare è virtualmente assente debbono essere garantiti supplementi per 1.200-2.000 UI/die.
• Il dosaggio della 25-idrossi-vitamina D [25(OH)D] sierica rappresenta il metodo più accurato per stimare lo stato di replezione vitaminica D, sebbene le tecniche di dosaggio non siano tuttora adeguatamente standardizzate.
• Sono state identificate soglie per una condizione di “carenza” [25(OH)D <20 ng/ml] e di “insufficienza” [25(OH)D tra 20 e 30 ng/ml] dello stato vitaminico D. • L’insufficienza di vitamina D interessa circa il 50% dei giovani nei mesi invernali. La condizione carenziale aumenta con l’avanzare dell’età sino ad interessare la quasi totalità della popolazione anziana italiana che non assume supplementi di vitamina D.
• In presenza di deficit severo vanno somministrate dosi cumulative di vitamina D variabili tra 300.000 ed 1.000.000 di UI, nell’arco di 1-4 settimane. • Una volta corretto il deficit vitaminico, la dose giornaliera di prevenzione – mantenimento varia in funzione dell’età e dell’esposizione solare, con un range compreso tra 800 e 2.000 UI/die o equivalenti settimanali. Un controllo dei livelli di 25(OH)D è raccomandato ogni due anni circa per trattamenti con dosi quotidiane superiori a 1.000 UI. • La dose massima giornaliera oltre cui si ritiene elevato il rischio di intossicazione è stata identificata in 4.000 UI.
• I supplementi di vitamina D devono essere usati con cautela e monitorando periodicamente i livelli di 25(OH) D nei pazienti con malattie granulomatose o iperparatiroidismo primitivo. • In corso di gravidanza i supplementi di vitamina D possono essere somministrati come nelle donne non gravide, evitando comunque l’uso dei boli (dosi >25.000 UI)